Una lettera di un anonimo di Ponzone indirizzata a Morsero.

Una lettera anonima indirizzata al Prefetto Morsero che più di tante parole ci rappresenta lo stato d’animo della popolazione civile nelle nostre valli durante la Repubblica Sociale Italiana :

Permettete, Ill.mo Signor Capo della Provincia, che vi esponga quanto segue, nell’intento di illuminarvi su di una situazione che va di giorno in giorno diventando sempre più grave e richiede provvedimenti urgenti ed adeguati.
Mi riferisco alle condizioni della pubblica sicurezza nel Comune di Ponzone Biellese ove un certo numero di squadre (si parla di una decina) di così detti partigiani (in realtà malviventi della peggiore risma) formate di 10 – 12 individui ognuna, tutte alla dipendenza di quel famigerato delinquente che risponde al nome di Moscatelli, (tanto nomine nullo par elogiun) scorrazzano notte tempo il territorio, bussano e si fanno aprire con la violenza e le minacce a mano armata, ora ad una, ora ad altra casa, nessuna risparmiando, e segnatamente quelle isolate o quasi – quivi impongono taglie in viveri, vestiario e denari, molti denari, spaventano e minacciano.
La gente minacciata cerca di resistere, di reagire come può, ma di fronte a ribaldi matricolati di quella specie, armati a tutto punto, cosa può fare povera gente senz’armi e senza aiuti! è costretta a cedere, a venire a patti, a far sacrifici, pur di evitare il peggio –
pensate, Signor Capo della Provincia, ad una disgraziata famiglia abitante casa pressappoco isolata, che nel cuore della notte ode il sinistro rumore di una bussata alla porta e col cuore in sussulto il capo famiglia è costretto ad aprire, ben presago di quello che accadrà – e si vede comparire innanzi delle facce patibolari al cui confronto sono facce da educande quelle degli ergastolani di Portolongone!
Eppure conviene fare buon viso a cattivo gioco mandando giù bocconi amarissimi! Si sapesse almeno che la storia fosse breve, e che con un determinato sacrificio si ponesse termine a simili atti, ma tutt’altro! La musica non accenna a finire – Chi scrive chiese ad uno di cotali delinquenti : ma perché siete alla macchia? perché vi ostinate ad agire fuori dalla legge? – noi, ci rispose, combattiamo i tedeschi – finirà la guerra quando li avremo cacciati – Non mi fu difficile controbattere per dimostrare che i tedeschi non si combattono incutendo il terrore agli onesti e pacifici abitanti del Ponzonese e commettendo rapine a danno di povera gente disarmata – ma fu inutile la mia dialettica ed ottenne il risultato di sentirmi dire, in tono conclusivo, che non ammetteva replica : non meraviglierete se verremo in una cinquantina ad incendiarvi la casa –
La Guardia Nazionale Repubblicana? Si, esiste a Trivero un distaccamento, di non so quale forza, ma esigua dev’essere – e che in fondo, pur facendo quanto può, non ha un gran peso – di giorno non avvengono più fatti spiacevoli, rapine, ingiunzioni agli operai di non lavorare, come accadeva prima, allorchè, montati su autocarro, piombavano in paese, sparavano in aria all’impazzata, cacciavano gli operai dalle fabbriche, compivano atti di pirateria e poi si ritiravano – ora no, di giorno un galantuomo può girare tranquillo – ma è col favore delle tenebre, nell’oscura notte, che operano cotesti sciagurati nemici della patria, dell’onore, dell’ordine, al soldo dello straniero nemico! –
Chiarissimo Signor Capo della Provincia, non a Voi, che godete fama di uomo energico e deciso, non a Voi, che probabilmente conoscete la situazione meglio di me, io mi permetto dare suggerimenti – temerei di offendervi – ma con tutto ciò ho voluto indirizzarvi la presente –per invocare qualche provvidenza perché la situazione va diventando sempre più grave – salvo purtroppo qualche eccezione, la gente di qui è laboriosa ed onesta, ed in complesso comincia a ragionare bene, a capire che i Tedeschi bisogna benedirli e che i veri nemici sono gli Angloamericani – che il Governo Repubblicano fa sforzi inumani per ridare ordine e disciplina e per risollevare l’Italia dal disamore e dall’abisso in cui venne sprofondata da un inqualificabile tradimento ad opera di un Maresciallo mascalzone e di un re fellone e rimbambito – e che bisogna assecondare il governo – ma ha bisogno questa gente, d’essere difesa, di aver la sensazione che il governo ha la mano forte – sensazione che pur troppo, pel momento non si può aver tanto – Nel caso di qui non sarebbe male un aumento di forza della G.N.R., onde fosse possibile fare ronde e rastrellamenti notturni, in gamba, decisi, risoluti –
Signor Capo della Provincia, perdonatemi se credete che io abbia fatto male ad indirizzarvi la presente – l’ho fatto a scopo di bene, sinceramente, perché vorrei che le cose andassero meglio e che aumentasse la fiducia nel nostro nobile Governo, onde col concorso di tutti, l’amata e disgraziata nostra Italia possa risorgere e vivere!
E perdonate anche se mi firmo con uno pseudonimo –
Con devozione e augurandovi bene – Pace e gioia
Edmondo De Luca

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