La liberazione di Vercelli

Si sono scritti fiumi di inchiostro sulla “liberazione di Vercelli e di Biella”.
Pagine e pagine di presunte gloriose imprese militari delle forze della resistenza.
Questa è un’informativa del 5 marzo 1960 dei Carabinieri di Vercelli sull’attività partigiana di certo Cima Michele, pluripregiudicato per reati comuni, che richiedeva l’amnistia per questa ragione.
Quello che invece certo si può dire è che la 182° Brigata si macchiò al completo del più crudele massacro compiuto a guerra finita nell’Ospedale Psichiatrico di Vercelli.
Più di 50 inermi prigionieri vennero massacrati nei modi più efferati da questi assassini festanti.
La stessa descrizione della strage ricorda più le torture medievali che una resa dei conti da guerra civile.