SUL NUOVO LIBRO DI MICHELA MARZANO

COSA NON SI FA PER VENDERE UN LIBRO !
Michela Marzano presenta il suo ultimo libro “Stirpe e vergogna” sulle pagine di “Eco di Biella” dell’11 novembre u.s.
Parla del suo “segreto di famiglia”, i trascorsi del nonno Arturo, insigne magistrato, ma colpevolmente squadrista della “Marcia su Roma” del 1922, di quella rivoluzione fascista che avrebbe portato al potere per un ventennio quella ideologia, che avrebbe rappresentato una svolta nella storia d’Italia di cui fra poco ricorrerà il centenario.
Ebbene la Marzano si spinge fino a rappresentare questa fantomatica “colpa famigliare” come un’onta che ha addirittura negato il suo desiderio di maternità, la sua volontà di trasmettere il “gene del male assoluto” a una nuova generazione.
Sarebbe facile dileggiare la filosofa/scrittrice con facili battute di circostanza, ma invece io penso che questo non sia altro che uno squallido espediente per scrivere qualcosa, qualunque cosa, in mancanza siderale di idee.
Il nonno, artefice di una rivoluzione non facile, in cui da storico ricordo che i fascisti si trovarono a fronteggiare i loro avversari in rapporto di 1 a dieci, di uno a cento, lamentando migliaia di morti nella loro causa ideale, si starà certamente rivoltando nella tomba a leggere le congetture interessate della nipote.
Anche mio nonno fu a quel tempo squadrista.
Sono passati 100 anni ed è giunta l’ora di analizzare con pacatezza e storicità il loro operato.