PARCO DELLA RIMEMBRANZA AD OROPA.

Un’uscita sotto la neve alla “Passeggiata dei preti” o, più correttamente, al “PARCO DELLA RIMEMBRANZA” del Santuario di Oropa, mi ha permesso di fare alcune considerazioni su questo percorso voluto caparbiamente dai reduci biellesi del primo conflitto mondiale ed inaugurato nei tardi anni ’20 del secolo scorso.
Il percorso si presta in effetti alla riflessione sugli eventi e sui caduti di quella guerra lontana, che sancì l’unità nazionale intrapresa col risorgimento.
L’itinerario, che si sviluppa in piano a ridosso della montagna, è costellato di lapidi in pietra che riportano citazioni di poeti e personaggi storici, panchine che agevolano la lettura e la contemplazione, cippi e vasche di abbellimento.
Dopo alcune centinaia di metri termina sotto un roccione spiovente, costellato da dietri sporgenti, dove una gigantesca lapide dai caratteri in bronzo, auspica la benedizione della Madonna Nera sullo spirito dei caduti biellesi.
Come d’abitudine una mano censoria ha eliminato gli originari simboli del passato regime, cancellando gli anni fascisti, i fasci ai lati dell’ingresso e la firma di Mussolini da una delle epigrafi scolpite.
Solo una “M” compare ancora al di sotto della scritta, quasi come se l’operaio incaricato di ripassarla si fosse accorto in ritardo del nome del protagonista.
Ho sorriso a quel passaggio……..poi il pensiero è andato a quegli eroici caduti immolatisi ormai più di cent’anni fa per la nostra nazione.
Molti erano giovani, quasi imberbi, ragazzi come mio nonno Felice di 17 anni appena, ed il mio pensiero è diventato grave, profondamente commosso.
Ho ricordato le parole della canzone di quegli ARDITI che partivano per primi all’assalto :
“Mamma non piangere se c’è l’avanzata
tuo figlio è forte in alto i cuor
asciuga il pianto della fidanzata
………che nell’assalto si vince o si muor”.
(grazie all’amico Mario Quaregna per la foto d’epoca dell’inaugurazione)