LA FOTO DEI FIGLI NELLA X MAS

Oggi in Archivio di Stato.
Il 23 febbraio 1945 viene rinvenuto a Dorzano, in località Brianco a circa un chilometro dalla cascina Oliva, il cadavere di un uomo di circa 45 anni, sfigurato dalla lunga permanenza all’aperto in preda ad animali e rapaci.
Il cadavere è privo di documenti ed inizialmente non se ne accerta l’identità, poi si ha sentore che a Salussola da circa un mese è scomparso tale Calogero Amato, classe 1902, operaio, sfollato da Torino con la famiglia per sfuggire ai bombardamenti.
L’uomo si recava a piedi a Torino a lavorare percorrendo strade secondarie e ritornava ogni 15 giorni a rivedere la famiglia.
A riconoscere il padre giunge il figlio di soli 13 anni che, nonostante le orribili condizioni del cadavere, riconosce il papà e ne fornisce le generalità.
Giunge poi la moglie che interrogata dichiara :
“Mio marito faceva a Torino l’aggiustatore meccanico e veniva ogni 15 giorni a Salussola.
Non si occupava di politica.
Eccetto due figli volontari nella X Flottiglia Mas, e ritengo che l’uccisione di mio marito, da parte dei partigiani, si debba al fatto che eravamo invisi agli stessi per lo stesso fatto.
Mio marito aveva le fotografie dei figli in divisa nel portafoglio, Lire 2.000 e nulla più ho trovato.
Ho visto il cadavere di mio marito, che presentava un foro alla tempia destra, senza gli occhi, un orecchio, faceva notare il cervello attraverso l’occhio destro.
Mio marito partì per Santhià il 26.1.1945 e da allora non dette più notizie di se.
Il cadavere fu trascinato, o ancora in vita il corpo di mio marito, in un bosco di Dorzano.
Mio marito faceva a piedi la strada Salussola-Brianco-Santhià per ripartire da Santhià verso Torino, ed evitare di viaggiare in treno per paura dei bombardamenti aerei, tanto più che il 28.1.1945 era stata mitragliata a Salussola la macchina del treno.
Nel comune di Salussola non vi sono partigiani, ma vanno e vengono.
Mancano : lo zaino, la lampadina, anelli, accendisigari”.