Il mitragliamento di Santhià.

Si trattava del mio primo lavoro.
Fui assunto temporaneamente in Comune e mi spedirono nell’Ufficio Protocollo, a timbrare e smistare la corrispondenza.
Ma i colleghi erano tutti simpatici e subito mi affiatai con ognuno di loro.
Il responsabile era un uomo alto, dalla voce potente……..aveva una gamba artificiale e si spostava all’interno dell’ufficio con evidente difficoltà.

Era un ragazzo, quel martedì 9 gennaio 1945, quando la “littorina” si fermò alla stazione di Santhià.
Arrivava da Vercelli diretta nella nostra città, erano le 15,30.
I passeggeri che affollavano la motrice e la seconda carrozza, cominciarono a scendere accalcandosi, quando, totalmente inavvertiti, quattro caccia bombardieri alleati giunsero a bassissima quota sulla stazione e cominciarono a mitragliare il convoglio con pallottole esplosive.
L’obiettivo era chiaramente riconoscibile come un mezzo di trasporto per civili e la luminosità della giornata non poteva consentire agli attaccanti nessun tipo di errore.
Fu una vera carneficina……….i velivoli passarono più e più volte su quei civili indifesi, e la gamba del ragazzo volò via insieme alla sua gioventù.

Alla fine i morti furono 24 e più di 50 i feriti.
Ecco alcuni nomi dei caduti biellesi : Edoardo Antoniotti, Cossila; Rodolfo Gilberti, Coggiola; Franco Jon Scotta, Via Arnulfo 16, Biella; Ada Sella, Biella; Giuseppina Jon di Giovanni Battista, Via San Filippo, Biella; Giuseppe Pozzo, ispettore tessile, Biella; Eusebio Letti, Masserano; Luigi Pizzoglio, Biella; Maria Olivero, Biella; Marco Cesa, Vallemosso-Campore; Mario Gallo, Cossato; Mafalda Stella Selva, Roasio; Costante Jon Scotta, Via Arnulfo 16 Biella, Falla Geom. Pierino, Candelo.