L’ASSASSINIO DI DON CABRIO

Sabato sono passato da Salussola, alla tomba di Don Cabrio, il giovane sacerdote trucidato a Torrazzo il 15 novembre 1944 da un militare dell’esercito repubblicano fascista.
Tempo fa mi era stato regalato da un amico, che certo mi leggerà in queste note, un opuscoletto editato nel 1989 dal comune di Torrazzo relativo al periodo della resistenza.
Sullo stesso volume, i fatti relativi alla tragica morte di Don Cabrio, vengono incredibilmente riportati con due versioni differenti.
Lo stesso artefice dell’uccisione viene identificato come il tenente Del Corto, Divisione Littorio, Battaglione Monterosa, mentre dopo una rapida ricerca il tenente Del Corto apparteneva alla 2° Divisione Granatieri “Littorio, 4° Reggimento Alpini, Battaglione “Varese”, 2° Compagnia.
Il “Varese”, dopo un periodo di istruzione in Germania, giunse in novembre, ostacolato dai pesanti bombardamenti ferroviari, a Mantova e fu destinato alla zona operativa della Valle d’Aosta.
Il percorso venne effettuato principalmente a piedi e nel corso di questo trasferimento si acquartierò a Mongrando Ceresane.
Qui ci giunge in aiuto il “Memoriale di vita partigiana” del partigiano “Olmo” Vaccino Giovanni Mario, che descrive vari attacchi operati in quei giorni dalla sua formazione nei confronti della colonna del “Varese” in transito, attacchi condotti con la tecnica dell’agguato con rapida fuga successiva, nei quali restarono vittime numerosi militari e alcuni ufficiali.
Al termine di giornate sanguinose, dove il nemico sembrava sempre sfuggire al combattimento, i militari avevano catturato 4 ostaggi, non si sa a che titolo coinvolti nella vicenda.
Don Cabrio pare che fosse accorso proprio per prestare conforto ai molti militari fascisti feriti e moribondi e per ottenere la liberazione degli arrestati, e fu proprio allora che, in circostanze controverse, il tenente Del Corto sparò sul religioso uccidendolo.
Purtroppo non conosciamo la versione difensiva dell’ufficiale in quanto venne processato in contumacia ad Ivrea.
Il “Varese” raggiunse quindi la Valle d’Aosta e precisamente la zona del Piccolo San Bernardo, dove fronteggiò le truppe francesi fino al termine della guerra, arrendendosi soltanto il 4 maggio 1945 con l’onore delle armi.