La nonna era sola……..

Io credo che ci siano degli appuntamenti…….
degli incontri fatali a cui non possiamo sottrarci…….
la commozione in un attimo ci coglie……..
e ci trascina ad eventi lontani.
Oggi, in Archivio di Stato, i processi si susseguivano lentamente.
I personaggi, ormai già conosciuti, consumavano le loro sofferenze nelle aule di un tribunale del passato, che torna a rivivere nelle mie indagini, nelle loro testimonianze.
Apro il fascicolo di tre sorelle, le sorelle Lavarino, Flavina, Marcella e Maria Vittoria, processate per collaborazionismo.
Maria Vittoria ammette di essere stata impiegata quale dattilografa presso il locale Fascio repubblicano e di avere assistito alcuni feriti fascisti……. “donando persino loro il proprio sangue”.
Poi però dichiara orgogliosamente : “di aver creduto fermamente all’idea”.
Incredibilmente, unico testimone a difesa, compare il nome di Spertino Teresa fu Giuseppe, di anni 48, nata a Calamandrana………il nome di mia nonna materna.
La nonna era sola in quel mese di agosto 1945.
Il nonno, che aveva prestato servizio nella Repubblica Sociale, era latitante e nessuno invero sapeva se fosse vivo o morto.
Si nasconderà per due lunghi anni fino al giungere di quella amnistia che avrebbe cancellato i presunti reati dell’una e dell’altra parte.
Il figlio maschio era prigioniero in Germania e probabilmente ancora non era rientrato.
Mia madre aveva 18 anni e mia zia appena 6.
La nonna andò ugualmente a testimoniare a favore delle tre amiche……..
e in quel tempo ci voleva coraggio.
Le aule di quei primi “PROCESSI” erano sabbe di uomini inferociti, aizzati ad arte dai partiti di sinistra e dalle organizzazioni partigiane, tanto che il presidente Calvelli, per ristabilire l’ordine pubblico, decise di sospendere lo svolgimento della Corte d’Assise Straordinaria nella nostra città e di trasferirla a Vercelli.
Ci voleva coraggio, ma la nonna non abbandonò le sue amiche.
Affrontò quella testimonianza tra le ingiurie e le minacce del pubblico, un’esile donna, come appena me la ricordo, ma animata da un’incrollabile determinazione.
Quel coraggio lo trasmise a mia madre.
Ora so da dove veniva.