FANTASIOSITA’ PARTIGIANA

Giornalmente mi dedico alla lettura di testi sulla guerra partigiana che scovo in biblioteca o che acquisto online.
Alcuni di essi riportano racconti e testimonianze talmente fantasiose che se non si trattasse di una materia tanto tragica, susciterebbero incontrollabile ilarità.
Ecco alcuni brani del diario di un partigiano canavesano che ha combattuto, a suo dire, sulla Serra biellese :
” …..fui coinvolto con un gruppo dei nostri nella cattura di quattro SS italiane. Togliemmo loro le divise nere e le indossammo noi, ma con quei distintivi a base di teschi sembravamo i soci della compagnia della buona morte”.
(MAI LE SS ITALIANE EBBERO IN DOTAZIONE DIVISE NERE, LA QUAL COSA SEMBRA INVECE APPARTENERE ALLA SEMPLICE MITOLOGIA CINEMATOGRAFICA)
“Tuttavia un grande pericolo ci metteva paura : il fatto che il tenente delle Brigate Nere (ERA DELLA GUARDIA NAZIONALE REPUBBLICANA) Dario Raviglione fosse nativo di Zimone e conoscesse bene la zona – il cadavere di Raviglione fu trovato nel lago di Viverone” (RAVIGLIONE INVECE FU TRUCIDATO AL TERMINE DELLA GUERRA NELL’OSPEDALE PSICHIATRICO DI VERCELLI).
“Un altro pericolo era Villa Snaider (SIC SCHNEIDER) a Biella, sede del comando tedesco (IL COMANDO TEDESCO ERA UBICATO ALL’ALBERGO PRINCIPE);
in quella villa esisteva una sala di tortura con ganci alle pareti come quelli dei macellai per attaccare le bestie…..”
(NULLA RISULTA SU SIMILI STANZE NEGLI ATTI PROCESSUALI E GLI STESSI STORICI DELLA RESISTENZA PARLANO PRUDENZIALMENTE, NEL CASO DI VILLA SCHNEIDER, DI COACERVO TRA REALTA’ STORICA E MITO)