Valeria Cavallo al Tor de Geants.

Ormai sono passati più di tre mesi dalla squalifica di mia figlia al Tor de Geants.
Non ne ho più voluto parlare ma ora, mentre l’anno va a finire, voglio tornare sull’argomento in modo conclusivo.
Valeria ha superato da subito il risentimento per il provvedimento che l’ha privata della gioia della conclusione a soli 19 chilometri dal traguardo.
Mia figlia l’ha superato ma io no.
Da quel momento ho avuto difficoltà ad andare in montagna, ho avuto una sorta di repulsione per l’ambiente, per molte delle persone che compongono quel mondo, che incontro quotidianamente nelle escursioni, nei rifugi, sulle piste da sci.
Ho eliminato molti di loro dalle mie amicizie, e se questo può avere indotto qualche perplessità, ho ritenuto giusto farlo ed attribuire il vero significato al termine amicizia, anche se virtuale, ritenendo che non fossero più degne di leggere le mie considerazioni, i miei pensieri, talvolta anche intimi ed estremamente personali.
Ciò che mi ha maggiormente ferito è stato scoprire che proprio da quell’ambiente sono venute le invidie, le delazioni, le denunce che hanno portato alla conseguente squalifica.
Anche nel corso delle mie ricerche storiche, i personaggi che ho sempre considerato più deprecabili, sono gli infami e coloro che si scagliano sui perdenti, su quelli che per una ragione o per l’altra sono già in ginocchio, da qualsiasi parte siano schierati, e questo è stato l’atteggiamento di molti di loro.
Tralascio le considerazioni sulla gara, sul rispetto e sull’opportunità di un regolamento che snatura la sua stessa immagine, che dovrebbe essere quella di una festa di altruismo nella natura e nello sport.
Posso solo consigliare a quanti in futuro si cimenteranno nella competizione, di viverla come l’abbiamo vissuta io e mia figlia.
E’ stata un’opportunità unica ed irripetibile di condivisione, un’esperienza che ci segnerà e ci unirà per tutta la vita al di la del triste ed ininfluente risultato finale.
Quello che ci è rimasto negli occhi, nelle gambe ma soprattutto nella mente e nel cuore, ha un valore inimitabile, oserei dire assoluto.
Una mano che sarà sempre congiunta e che ci accompagnerà per i sentieri della nostra futura esistenza.
Grazie comunque Tor de Geants.