Io questa bambina l’ho conosciuta.

Questa immagine mi commuove sempre.

In una sequenza il regista ha saputo trasmetterci tutta la crudeltà di un’infanzia violata,
di un’innocenza travolta…..
tragicamente.

Ma io questa bambina l’ho conosciuta.

Avevo già parlato di lei.

L’avevo trovata al telefono…….parecchi mesi fa.

Con lucidità mi aveva raccontato di quando, 74 anni fa, i partigiani avevano fatto irruzione di notte nella sua casa di Andorno.

Avevano sopraffatto i fascisti che avevano portato le loro divise da lavare e rammendare, e, sotto la minaccia delle armi avevano condotto la mamma, le tre sorelle e il suo fratellino, nel buio della notte, verso la periferia del paese.

Mirella non aveva pensato che volessero farle del male………

poi uno dei fascisti è scappato……..

gli hanno sparato, ma è riuscito a scappare………

E allora ha capito……

la mamma e le sorelle si sono messe a piangere,

il fratellino si è stretto ancora più forte a lei.

Un partigiano le disse : “Tu vai a casa!”

Mirella coi suoi 7 anni rispose : “Ma io non so la strada”.

“Invece la sapevo la strada……..”

Rimase per mano alla mamma mentre i mitra sparavano,
mentre il sangue copriva il fratello lasciandolo miracolosamente illeso.

Era il marzo del 1944, sul muro del cimitero di Tollegno.

Non in un posto lontano, non in un luogo sconosciuto.

La vita di Mirella quel giorno cambiò.

Per la madre, le tre sorelle e i due fascisti non ci fu mai nemmeno un ricordo.

La bambina con il vestito rosso, per me, rappresenta un po’ anche lei.