L’AMANTE TRADITA.

In tempi di Commissione d’Inchiesta sull’Antisemitismo, ho pensato di raccontare questa vicenda emersa dai fascicoli processuali dell’immediato dopo guerra.
Maria Luisa Hesse, separata da un precedente matrimonio, convive con Francesco Sormano.
Entrambi sono attori di prosa e lavorano nella nota compagnia teatrale di Ruggero Ruggeri.
Durante un soggiorno torinese nell’estate del 1942, la coppia conosce la vicina di casa Hilde Stein, un’ebrea di origini tedesche, allora mantenuta da un facoltoso uomo della città.
Dalla frequentazione dei tre, come spesso succede, nasce un rapporto amoroso tra la Stein ed il Sormano, nel frattempo richiamato nell’esercito.
La Hesse dapprima del tutto ignara della nuova relazione, mantiene relazioni di amicizia con la Stein, poi la cosa viene scoperta e il rapporto diventa burrascoso.
Fatto sta che il Sormano, stanco della relazione che gli aveva tolto la tranquillità e che pare gli costasse parecchio denaro, decide di tornare con la Hesse e di interrompere la relazione con la Stein.
Folle di gelosia e di vendetta la Stein si reca allora dal comando tedesco di Pinerolo denunciando il Sormano che aveva disertato e si era nascosto per sottrarsi alla cattura.
I tedeschi però, accortisi delle origini razziali della donna, la arrestano e la deportano prima a Fossoli (Carpi), poi a Buchenwald, Dachau e Kovensbrùck.
La Stein viene infine liberata dalle truppe americane nell’aprile 1945, e tornata in libertà, si ricorda della sua vecchia rivale in amore e la denuncia, accusandola, senza riscontro alcuno, di aver rivelato ai tedeschi la sua vera identità.
La Hesse verrà fortunatamente amnistiata.

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