LA TOMBA DI DON LEANDRO SAN GIORGIO

Talvolta mi sorprendo a pensare che siano gli stessi defunti, questi morti dimenticati e negletti, inumati in sconfinati e anonimi cimiteri, a condurre i miei passi verso la loro sepoltura …….. affinchè io possa parlarne e ricordare i loro nomi.
E’ il caso, questa mattina, della tomba di DON LEANDRO SAN GIORGIO, che mai avrei pesato potesse ancora trovarsi a Biella dopo 75 lunghi anni dalla sua fucilazione.
Don Leandro, padre salesiano, era nato a Morris in Pennsylvania nel 1904, evidentemente da genitori emigrati.
Ritornato in Italia, era divenuto cappellano militare prima nei reparti della Milizia impegnati nella campagna di Russia e, dopo l’8 settembre, nel ricostituito Battaglione “Montebello” di stanza nella nostra città.
La sera del 24 aprile 1945 Don Leandro è artefice della resa del suo reparto a Cossato, poichè ingenuamente crede alle rassicurazioni di incolumità fornite da un altro religioso, Don Rizzollo, a nome delle formazioni partigiane di “Gemisto”.
Ma dopo il disarmo i militi fascisti vengono condotti in varie località per essere immediatamente passati per le armi.
Giunto a Sordevolo con altri 9 ufficiali e sottufficiali fascisti, viene, per l’intercessione del parroco del luogo, escluso dalla lista dei condannati, ma chiede di seguire la sorte dei propri commilitoni, e viene fucilato con gli altri prigionieri all’alba del 30 aprile 1945.
Una testimone del paese :
” Si mi ricordo, abbiamo visto arrivare i prigionieri a sera in fila indiana……….e li hanno rinchiusi nella Caserma.
Poi abbiamo sentito le urla……….per tutta la notte……….
Al mattino………sa…… eravamo giovani e non ci rendevamo conto…..e allora abbiamo detto andiamo a vedere i morti al cimitero………….ma………ma non erano solo morti!………è stata una cosa terribile!……….e allora sa………abbiamo voluto dimenticare……….non ne abbiamo più voluto parlare…….”