IN MORTE DI UNA TESTIMONE

Ieri mi è giunta una cattiva notizia.
Una di quelle che ti costringono a pensare in un angolo, a riflettere su quello che è sfuggito all’improvviso, ed a quello che è restato nei tuoi ricordi e nella tua mente.
Ieri è mancata una signora anziana, una donna che avevo intervistato tempo fa in merito alla morte del padre.
Mi aveva ricevuto nella sua casa con gentilezza ed avevamo a lungo parlato di quell’episodio lontano nel tempo e però così drammaticamente bruciante, di quella bambina di soli 7 anni che una mattina aveva visto quegli uomini armati violare la sua casa, prelevare il padre che non aveva opposto resistenza, e che anzi aveva cercato di tranquillizzare tutta la famiglia …………. ma poi il papà non era mai più tornato.
E’ spettato a me leggerle quanto freddamente riportato sul registro dei morti del comune :
“La salma è stata riconosciuta dalla figlia maggiore per la protesi dentaria e per un bottone color verde della camicia che quel giorno il di lei padre indossava”.
Lei mi aveva guardato con un sorriso pacato, appena accennato, le parole si erano arrestate per qualche istante, mentre la commozione ci coglieva entrambi, delicatamente, in silenzio.
Erano queste le vittime di cui da anni mi sto occupando.
Brave ed oneste persone, povere famiglie di lavoratori, di umili impiegati, di messi comunali, di imberbi militari, travolti da una tragedia improvvisa, inaspettata alla quale in nulla loro avevano contribuito.
Accusati di colpe irreali, venivano eliminati con leggerezza da uomini crudeli, trascinando nella loro fine intere famiglie che mai avrebbero dimenticato simili tragedie.
Negli occhi di quella signora si leggeva tutto questo.
A un tratto si era allontanata dalla stanza ed era tornata con la foto sbiadita del padre tra le mani.
Non è retorica pensare che possano essere finalmente di nuovo insieme dopo lunghi 76 anni.
Questo desidererebbe lo spirito, e se c’è un fine alle nostre esistenze dovrebbe essere l’amore che non si spegne, che non si piega alle tragedie, che tutto supera e vince le umane crudeltà.
Commosso e onorato di averti conosciuta.