IL “FAMIGERATO” SS ROBERTO GIOVANNI

Il 13 gennaio 1956 il Distretto Militare di Vercelli, per poter aderire ad una richiesta di pensione di guerra, chiede al Tribunale Civile copia della sentenza di morte emessa dal “Tribunale del Popolo” nell’aprile 1945 a carico di Roberto Giovanni nato a La Mure (Francia) il 27 ottobre 1910 e residente a Mongrando.
Il Roberto era uno dei “famigerati” SS italiane operanti nella nota Villa Schneider di Biella, vi svolgeva la funzione di interprete con il grado di tenente, ed era stato fucilato il 28 aprile 1945 a ridosso del muro del cimitero di Biella.
Il Tribunale comunicò che presso i suoi uffici non risultavano depositate sentenze emesse dal Tribunale del Popolo.
Si affidò allora ai Carabinieri di Mongrando l’accertamento della condotta del Roberto durante il periodo della RSI e questi dichiararono che :
“In Mongrando è risaputo che non commise degli abusi, anzi, per sua intercessione fece evitare atti illeciti da parte delle truppe tedesche.
Nel mese di dicembre 1943, per il suo intervento presso il comando tedesco di stanza a Biella, fece liberare dalle carceri di Vercelli il sig. Graziano Lorenzo, arrestato per avere dato somme di denaro alle formazioni partigiane”.
Inoltre ho trovato citato il Roberto come testimone in un processo d’accusa contro un altro abitante di Mongrando, ma testualmente : “la testimonianza di Roberto non poteva essere ritenuta valida, in quanto espressa sotto minaccia, l’incartamento non si sa dove sia andato a finire ed il Roberto non è più interrogabile perché già stato fucilato”.
Un’altro dei “torturatori” di Villa Schneider sul quale non è stato possibile accertare la benchè minima accusa.