GLI STEN RUBATI

Il 22 aprile 1944 un apparecchio inglese sorvolò la zona di Crevacuore.
Dopo aver effettuato alcuni giri, lanciava da bassa quota nell’abitato di Pray, n°26 paracadute carichi di armi automatiche, munizioni e vestiario per il peso complessivo di circa 25 quintali.
Il Comando del Presidio del 63° Battaglione “M” Tagliamento di Pray riuscì a recuperare tutto il materiale.
Detto materiale, consistente in armi e vettovagliamento, era diretto alle bande di ribelli che operavano in quella zona.
Il fatto che l’apparecchio abbia lanciato i paracadute nell’abitato di Pray, va attribuito ad una manovra riuscita di alcuni reparti della 63° Legione Tagliamento GNR, che durante il sorvolo dell’apparecchio fecero lanciare dei segnali con razzi luminosi.
Nella foto il plotone del già citato Tenente Mazzoni, di stanza a Pray, quasi totalmente equipaggiato dei mitra inglesi Sten recuperati in seguito a quel lancio.
Dalla primavera del 1944 gli alleati intensificarono i “lanci” di materiali alle formazioni partigiane biellesi, che da quella data risultarono fornitissime di armi individuali e di squadra, mortai, munizioni ed esplosivi per sabotaggi, viveri ed equipaggiamento, stazioni radio e molto, molto denaro.
Un’endemica mancanza di equipaggiamenti caratterizzava invece le formazioni repubblicane, che spesso, come nel caso citato, dovevano ingegnarsi per sopperire alle proprie necessità.